Paralisi del sonno: ecco in cosa consiste
Oggi parliamo di un disturbo notturno molto diffuso, la paralisi nel sonno.
Si tratta dell’impossibilità a muoversi nel momento prima di addormentarsi o, più spesso, al risveglio. Questo disturbo dura molto poco, di solito al massimo qualche minuto.
Normalmente, la paralisi inizia con una sensazione di formicolio che attraversa il corpo, arrivando fino alla testa, per poi paralizzare gli arti.
Spesso chi soffre di tali paralisi è impossibilitato in tutto, provando anche a parlare, se non gridare, per chiedere aiuto, riuscendo al massimo a sussurrare debolmente, si tratta di una sgradevole sensazione, la voce viene completamente soffocata.
Può capitare che alle paralisi si possano affiancare le cosiddette illusioni ipnagogice, illusioni irreali come ciò che vediamo durante la fase REM, essendo una fase di transizione fra il sonno e la veglia, che portano all’illusione di essere ancora svegli.
Questo stato di paralisi è causato da una discordanza tra la mente e il corpo: il cervello è attivo e cosciente, e il soggetto riesce spesso a vedere e sentire chiaramente ciò che lo circonda. Nonostante ciò il corpo permane in uno stato di riposo.
Ciò solitamente incute terrore e angoscia nell’individuo affetto dal disturbo. Le cause più comuni sono: mancanza di riposo, stress e ritmi di sonno irregolari.
Dal punto di vista fisiologico, la paralisi, che interessa tutti i muscoli del corpo, è causata dall’aumento dell’attività gabaergica nella formazione reticolare pontina, che inibisce le cellule dei nuclei della colonna dorsale riducendo la risposta a stimoli sensoriali somatici.
La persona in cui il disturbo si manifesta risulta comunque del tutto cosciente ma riesce a compiere pochissimi movimenti, in certi casi solo il movimento degli occhi, della lingua o alcuni lievissimi movimenti degli arti. Potrebbero sopraggiungere, in casi più rari e gravi, problemi respiratori.
Durante ogni fase REM i grossi muscoli, per alcuni periodi a notte che variano a seconda dell’età, sono paralizzati, fatta eccezione del diaframma e tutti i muscoli coinvolti nella respirazione. Probabilmente, questo processo ha la funzione di difendere l’individuo dai movimenti inconsulti provocati dal sogno.
L’anomalia, dunque, consiste non nell’esistenza della paralisi ma che succeda durante la fase di veglia e cosciente.
È possibile risvegliarsi dallo stato di paralisi, se iniziata da pochi.
Meditazione-Rilassamento
Baland Jalal, un neuroscienziato di Cambridge University, ha pubblicato una ricerca riguardante il trattamento diretto per la paralisi nel sonno, chiamato Meditazione-Rilassamento o MR terapia.
La terapia MR è basata su quattro fasi durante la paralisi nel sonno, vediamole insieme.
1) Rivalutazione del significato dell’attacco. Consiste nel chiudere gli occhi e cercare di mantenere la calma evitando così di farsi prendere dal panico e rivalutare il significato dell’attacco come benigno.
2) Distacco psicologico ed emotivo. Ricordarsi che una catastrofizzazione dell’evento, come farsi prendere da paura o angoscia, potrebbe peggiorare e possibilmente prolungare l’attacco.
3) Meditazione interiore focalizzata sull’attenzione, la quale consiste nel focalizzarsi sull’attenzione interiore riguardo ad un oggetto emotivamente saliente in termine positivo.
4) Rilassamento muscolare che include il rilassamento muscolare dell’individuo, assieme ad evitare il controllo del respiro e dei movimenti intenzionali.