La Befana vien di notte!
All’anno non c’è notte più dolce di quella che viene tra il 5 e il 6 gennaio, la notte dell’Epifania.
La Befana è una figura folcloristica tipica dell’Italia e meno conosciuta nel resto del mondo. Secondo la tradizione si tratta di una anziana signora che a cavallo di una logora scopa, visita i bambini lasciando loro calze piene di dolci, se durante l’anno hanno fatto i buoni, mentre per i cattivi solo carbone.
Quali sono le origini di questa festività?
Pensate, esse sono ricondotte ad antichi riti pagani che risalgono al X-VI secolo a.C. collegandosi ai cicli stagionali legati all’agricoltura.
I Romani ereditarono tali riti introducendoli nel loro calendario, la dodicesima notte dopo il solstizio d’inverno si celebrava la rinascita della natura attraverso Madre Natura (divinità donatrice di vita). I Romani credevano che durante queste dodici notti delle donne volassero sui campi coltivati per propiziare la fertilità dei futuri raccolti, da qui prese vita il mito della figura volante. I nomi collegati a queste donne sono tre, Diana dea lunare della caccia e della vegetazione, Sàtia dea della sazietà e Abùndia dea dell’abbondanza.
Dal IV secolo d.C. la Chiesa romana iniziò a condannare le credenze pagane, definendole frutto di satana ma a partire dal basso medioevo tutte queste stratificazione diedero vita all’attuale figura della Befana.
Il suo aspetto
Nonostante il suo io benevolo e non negativo, per via della festa di Halloween, viene spesso erroneamente associato alla figura delle streghe trattandosi invece di una dolce vecchina affettuosa, simbolo della purificazione delle case. Molte volte, infatti, viene rappresentata con il cappello a punta, tipico della tradizione Halloweeniana, in molti siti internet e perfino in televisione, ma immagine del tutto errata. Ella di fatto indossa un fazzolettone di stoffa pesante o uno sciarpone di lana annodato sotto il mento.
Anche il suo modo di volare è differente rispetto la strega, usa la scopa al contrario, tenendo le ramaglie davanti a se, altro errore tipico della rappresentazione iconografica.
Non resta che aspettare il suo arrivo con l’acquolina in bocca e una delle filastrocche più amate per questa dolcissima festività.
<<La Befana vien di notte
Con le calze tutte rotte
Con le toppe alla sottana
Viva viva la Befana!>>